Come e quanti soldi prendono le partite Iva e autonomi decreto Conte maggio

Come e quanti soldi prendono le partite Iva e autonomi decreto Conte maggio. Nuovo decreto Conte, quello di maggio 2020, chiamato il decreto del Rilancio. Quanti soldi sono stati stanziati per le partite Iva e autonomi?

Come e quanti soldi prendono le partite Iva e autonomi decreto Conte maggio

Rispetto a quanto previsto dal Decreto Cura Italia di marzo 2020, nel decreto di Rilancio presentato da Conte il 13 maggio 2020 scompare il divieto di cumulare il bonus con l’indennità d’invalidità. Per il bonus di aprile alle partite iva e agli autonomi non si dovrà più fare una nuova domanda all’Inps ma il versamento sarà automatico nei confronti di chi si è già visti riconosciuti i 600 euro del mese precedente, quello di aprile (che però si riferiva al bonus di marzo).

Quindi autonomi e partite iva riceveranno le 600 euro automaticamente, come compenso per inattività riferito al mese di aprile 2020.

Cosa cambia con il compenso per le partite Iva e autonomi a maggio 2020?

Per maggio un po’ di cose cambiano. Non si parla più di un’indennità di 600 euro ma di ben 1000 euro ma con alcune condizioni. A fare domanda per ricevere i 1000 euro di maggio 2020 stanziati dal Governo Conte potranno essere solo alcune categorie di lavoratori, a cominciare dalle partite Iva iscritte alla gestione separata Inps che autocertifichino una riduzione del reddito di almeno il 33 percento nel periodo di marzo e aprile del 2020 rispetto allo stesso bimestre del 2019. L’indennità sarà erogata sui conti correnti degli aventi diritto solo dopo che l’Agenzia delle Entrate avrà verificato l’effettivo calo del reddito, calcolato facendo la differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute.

Insomma una condizione non del tutto innocua che non allarga l’indennità a tutti ma lascia fuori solo chi ha lavorato durante i mesi della grande epidemia e che quindi ha fatturato di più dell’anno scorso.


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